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Paolo Crepet e Tosca super ospiti di Musica Civica

 

Domenica 18 marzo 2018 ore 11.00

Vieste, Cineteatro Adriatico

CONVERSAZIONE

I social come via breve per rimbecillirsi

con Paolo Crepet

Concerto lirico

Ripalta Bufo, soprano

Cüneyt Ünsal, baritono

Donato Della Vista, pianoforte

Arie tratte da opere di Rossini, Bizet, Mozart

PROGRAMMA

G. Rossini: dal Barbiere di Siviglia Cavatina di Figaro “Largo al factotum”

dal Barbiere di Siviglia Cavatina di Rosina “Una voce poco fa”

dal Barbiere di Siviglia Duetto “Dunque io son”

G. Bizet: da Carmen Aria di Escamillo “Votre toast”

L. Bernstein: da Candide Aria “Glitter and be gay”

S. Gastaldon: Musica proibita

F. Lehàr: Tu che m’hai preso il cuor

W. A. Mozart: da Don Giovanni Duetto “Là ci darem la mano”

Note d’ascolto

Chissà cosa penserebbe Mark Zuckerberg nel sentire lo psichiatra e sociologo Crepet dire: «Spegnete Facebook e baciatevi»!

Una provocazione su un tema che oggi coinvolge tutti, grandi e piccoli, studenti e pensionati, lavoratori e disoccupati: internet e la sua rete. Quella rete che «ogni giorno intrappola milioni di persone, tra casa e ufficio, tra palestra e centri commerciali, che li spinge a connettersi e a essere connesse senza requie, senza pensiero, senza dubbio».

Lungi dall’essere un tecnofobico, Paolo Crepet, anzi, è affascinato dalla tecnologia. Ma il suo scopo fondamentale è cercare di continuare a discutere, non sedare dubbi su temi che da più parti sono stati sollevarti riguardo alle conseguenze, volute o indesiderate, del grande cambiamento che le nuove tecnologie digitali stanno imprimendo alla nostra quotidianità. La volontà è quella di sottolineare le contraddizioni e gli effetti collaterali di un fenomeno che, più che una rivoluzione digitale, può definirsi «una strabiliante e inattesa mutazione antropologica».

Internet ha un forte potere seducente e seduttivo, ma anche sedativo, che spesso arriva persino ad anestetizzare inconsapevolmente affettività ed emozioni.

Lo psichiatra invita, dunque, alla riflessione, a tenere vivo il dibattito, a «far valere un impeto di buon senso» perché «i tecnocrati sono cittadini come altri, non imperatori del nuovo mondo». E nel risvegliare le coscienze, Crepet si rivolge in particolare ai genitori di quei figli nativi digitali, accendendo i riflettori sull’importanza dell’atto creativo.

Guardare il cielo e non il telefonino, passeggiare e non seguire, disegnare la versione migliore di noi stessi su un foglio di carta e non filtrare e modificare fotografie sul social di turno.

La tecnologia digitale è e deve rimanere uno strumento e non un fine. E l’innovazione non è soltanto immaginare qualcosa che ancora non c’è. Si può ambire ad innovare anche recuperando qualcosa che fa parte di un mondo già sperimentato e vissuto, ma di cui i più hanno dimenticato l’esistenza. È questa vita stessa che può essere reinventata, tra tecnologia e realtà. Perché vivere significa accettare ogni giorno la sfida di essere se stessi, ognuno diverso dall’altro, ognuno imperfetto, ma ognuno protagonista della propria vita, non spettatore di quella degli altri.

Il programma musicale, proposto da tre artisti noti a livello nazionale, spazia dalle arie d’opera alle canzoni toccando un repertorio molto amato e di grande appeal. Dal Barbiere di Siviglia alla Carmen, da Candide a Don Giovanni, da Gastaldon a Lehàr, da arie a duetti, le magnifiche voci di Ripalta Bufo e Cüneyt Ünsal ci accompagneranno in un viaggio tra pagine di grande virtuosismo vocale e intensità espressiva.

Paolo Crepet (Torino, 17 settembre 1951) è uno psichiatra, scrittore e sociologo italiano, ospite frequente di varie trasmissioni televisive. Torino, 14 maggio 2015. © Leonardo Cendamo

PAOLO CREPET

Nato a Torino nel 1951, dopo l’internato presso l’Istituto di Biochimica dell’Università di Padova e presso la Clinica delle Malattie Nervose e Mentali dell’Università di Padova, consegue la Laurea in Medicina e Chirurgia nell’ateneo patavino a cui successivamente si aggiunge quella in Sociologia presso l’Università di Urbino.

Dopo la specializzazione in Psichiatria presso la Clinica Psichiatrica dell’Università di Padova, diventa medico ricercatore presso l’Ospedale Psichiatrico Provinciale di Arezzo nell’ambito dell’Unità Operativa del Progetto Finalizzato del Consiglio Nazionale delle Ricerche “Prevenzione delle Malattie Mentali”. I suoi studi proseguono e si aggiudica la Borsa di studio internazionale bandita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità “Epidemiologia e Psichiatria Sociale”, Department of Mental Health di Ginevra, e la Borsa di studio presso il Corso di formazione del C.N.R. e dell’O.M.S. “Metodologia epidemiologica per ricercatori clinici” presso l’Università di Pisa. Diventa così coordinatore del “Primo corso di metodi e applicazioni dell’epidemiologia psichiatrica” organizzato dall’Istituto Superiore della Sanità e dal C.N.R. e patrocinato dall’O.M.S. Negli anni successivi presta la propria consulenza a numerose istituzioni pubbliche e anche al CENSIS nell’ambito della ricerca “Indagine sulle politiche psichiatriche regionali”. Nel 1986 è “Temporary Adviser” dell’Organizzazione Mondiale della Sanità -Regione Europea per il gruppo di lavoro su Servizi di Salute Mentale nei Paesi del Sud Europa, e “Temporary Adviser” dell’Organizzazione Mondiale della Sanità-Regione Europea per il gruppo di lavoro su Prevenzione del suicidio e tentato suicidio, nonché responsabile scientifico per la partecipazione italiana alla Ricerca Multicentrica Europea sul Tentato Suicidio (nominato dalla Regione Europea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità).

Tra gli altri incarichi ricoperti, Crepet è stato anche membro dell’Unità Operativa del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Trieste e consulente associato del “Centre for Mental Health Services Development” del King’s College, Università di Londra. Dal 1992 al 1995 è stato consulente dell’Osservatorio Nazionale per lo studio delle tossicodipendenze in ambiente carcerario del Ministero di Grazia e Giustizia.

A livello accademico è stato professore a contratto di “Psichiatrica Sociale II” presso l’Istituto di Psichiatria e Psicologia Medica della Facoltà di Medicina dell’Università di Napoli e di “Linguaggi e culture giovanili” nel Corso di laurea in Scienze della Comunicazione dell’Università di Siena.

RIPALTA BUFO

Soprano di coloratura, è laureata in canto lirico con il massimo dei voti, la lode e la menzione di merito presso il Conservatorio Umberto Giordano di Foggia, specializzandosi successivamente al conservatorio Giuseppe Martucci di Salerno.

Vincitrice assoluta del XIV Concorso Lirico Internazionale “Umberto Giordano”, ha debuttato nel ruolo di protagonista nelle opere Il Barbiere di Siviglia e Il Viaggio a Reims di Rossini, Rigoletto di Verdi, Il filosofo di campagna di Galuppi, The Telephone di Menotti, Fedora e Mese Mariano di Giordano, Pagliacci di Leoncavallo, in produzioni in Italia e all’estero.

Attiva in campo concertistico, il suo repertorio spazia dalla musica classica alla musica sacra, dalla musica barocca fino alla musica contemporanea in diverse formazioni cameristiche e orchestrali.

Tra le tante attività degli ultimi anni, la partecipazione a EXPO 2015 a Milano, alla stagione concertistica del Teatro Antico di Taormina, al Festival Farinelli, al Dubrovnik Summer Festival in Croazia, al Festival delle Nazioni a Città di Castello.

Si perfeziona con i soprani Luciana Serra, Barbara Frittoli ed Elizabeth Norberg Schulz.

CÜNEYT ÜNSAL

Nasce a Smirne e si laurea in Discipline Musicali con indirizzo specifico in canto lirico presso l’Università Dokuz Eylül della sua città. Intraprende giovanissimo la carriera di baritono e si afferma subito in Turchia debuttando Figaro nel Barbiere di Siviglia, Giorgio Germont nella Traviata, Ford in Falstaff, Escamillo in Carmen e Valentino nel Faust. Trasferitosi in Italia, debutta nella Cenerentola in collaborazione con il Teatro La Fenice di Venezia, nell’opera contemporanea Processo a Babbo Natale di Roberto Molinelli, del quale ha anche interpretato l’oratorio Papa Wojtila in occasione del primo anniversario dalla morte del Papa per il Teatro Giordano di Foggia, il Teatro Rossini di Pesaro e il Teatro di Ortona. Nel 2006 debutta nei Carmina Burana di Carl Orff e nella Cavalleria Rusticana di Mascagni. In seguito al successo della Cenerentola, è riconfermato dal Teatro La Fenice per il ruolo mozartiano di Don Giovanni. Si esibisce in Germania, Svizzera, Austria, Norvegia, Danimarca, Olanda, Israele, India, Svezia, Lituania e molti altri stati da solista e con l’ensemble “U. Giordano”. Interpreta il ruolo di Jago dall’Otello di Giuseppe Verdi con la regia di Renato Bruson, Figaro nel Barbiere di Siviglia, Falstaff e Il Tabarro all’opera nazionale di Tirana, Sharpless in Madama Butterfly al Festival Gijon, Enrico nel Campanello di Donizetti, Marcello nella Bohème al Teatro Cilea di Reggio Calabria. Nell’ottobre 2016 debutta nel ruolo di Francesco nei Masnadieri al Teatro Verdi di Busseto per il Festival Verdi con la regia di Leo Muscato e con la direzione di Krecic. Ha al suo attivo incisioni con l’Ensemble Giordano, tra cui All’Opera dopo L’Opera e Le Canzoni di Ludwig, uscito con la rivista Amadeus.

DONATO DELLA VISTA

Diplomato in pianoforte col massimo dei voti presso il Conservatorio Umberto Giordano di Foggia sotto la guida di Maria Ausilia D’Arcangelo, successivamente ha seguito i corsi di perfezionamento del M° Franco Scala. É stato premiato in molti concorsi pianistici e cameristici.

Ha affiancato all’attività solistica quella cameristica producendosi in diverse formazioni e tenendo concerti in molte città italiane ed europee.

Già premiato come miglior pianista accompagnatore in concorsi nazionali, ha collaborato con enti lirici ed ha ricoperto il ruolo di maestro collaboratore al pianoforte presso i teatri di Foggia e San Severo.

Pianista del Master di Alta Scuola in Direzione d’Orchestra, ha collaborato con direttori di fama internazionale quali Bartoletti, Renzetti, Lu Jia.

É docente titolare di accompagnamento pianistico presso il Conservatorio Umberto Giordano di Foggia e dal 2005 ricopre la carica di Vice Direttore.

Domenica 18 marzo 2018 ore 18.00

Foggia, Teatro “U. Giordano”

CONVERSAZIONE

I social come via breve per rimbecillirsi

con Paolo Crepet

Appunti musicali dal mondo

Tosca in concerto

Tiziana “Tosca” Donati, voce

Giovanna Famulari, pianoforte, violoncello, percussioni, voce

Massimo De Lorenzi, chitarre

Alessia Salvucci, cori

Fabia Salvucci, percussioni

Musiche di Ron, Paolella-Scalisi, Mazzocchetti, Sparagna,

Dodaro, Mouzanar e autori vari

Note d’ascolto

Chissà cosa penserebbe Mark Zuckerberg nel sentire lo psichiatra e sociologo Crepet dire: «Spegnete Facebook e baciatevi»!

Una provocazione su un tema che oggi coinvolge tutti, grandi e piccoli, studenti e pensionati, lavoratori e disoccupati: internet e la sua rete. Quella rete che «ogni giorno intrappola milioni di persone, tra casa e ufficio, tra palestra e centri commerciali, che le spinge a connettersi e a essere connesse senza requie, senza pensiero, senza dubbio».

Lungi dall’essere un tecnofobico, Paolo Crepet, anzi, è affascinato dalla tecnologia. Ma il suo scopo fondamentale è cercare di continuare a discutere, non sedare dubbi su temi che da più parti sono stati sollevarti riguardo alle conseguenze, volute o indesiderate, del grande cambiamento che le nuove tecnologie digitali stanno imprimendo alla nostra quotidianità. La volontà è quella di sottolineare le contraddizioni e gli effetti collaterali di un fenomeno che, più che una rivoluzione digitale, può definirsi «una strabiliante e inattesa mutazione antropologica».

Internet ha un forte potere seducente e seduttivo, ma anche sedativo, che spesso arriva persino ad anestetizzare inconsapevolmente affettività ed emozioni.

Lo psichiatra invita, dunque, alla riflessione, a tenere vivo il dibattito, a «far valere un impeto di buon senso» perché «i tecnocrati sono cittadini come altri, non imperatori del nuovo mondo». E nel risvegliare le coscienze, Crepet si rivolge in particolare ai genitori di quei figli nativi digitali, accendendo i riflettori sull’importanza dell’atto creativo.

Guardare il cielo e non il telefonino, passeggiare e non seguire, disegnare la versione migliore di noi stessi su un foglio di carta e non filtrare e modificare fotografie sul social di turno.

La tecnologia digitale è e deve rimanere uno strumento e non un fine. E l’innovazione non è soltanto immaginare qualcosa che ancora non c’è. Si può ambire ad innovare anche recuperando qualcosa che fa parte di un mondo già sperimentato e vissuto, ma di cui i più hanno dimenticato l’esistenza. È questa vita stessa che può essere reinventata, tra tecnologia e realtà. Perché vivere significa accettare ogni giorno la sfida di essere se stessi, ognuno diverso dall’altro, ognuno imperfetto, ma ognuno protagonista della propria vita, non spettatore di quella degli altri.

E recuperare le diverse bellezze del mondo – quello musicale, in questo caso – è stato l’obiettivo degli ultimi anni di una meravigliosa artista come Tosca.

Cantante e attrice eclettica, da sempre affascinata dalle musiche popolari del mondo, Tosca ha fatto sue quelle radici sonore che ogni cultura da lei approcciata

ha saputo donarle. Rimettendo insieme tutti questi frammenti è nato un viaggio “in acustico” attorno alla Terra. Uno spettacolo di suoni e parole che conduce l’artista e lo spettatore in un percorso poetico emozionante, anche grazie al sapiente utilizzo di lingue molto lontane fra loro. Un “racconto in musica” che passa da un fado portoghese a una ninna nanna russa, da un canto sciamano a un tradizionale dei matrimoni Yiddish, da una ballata zingara fino ad approdare alle nostre sponde popolari napoletane, romane e siciliane,

inframmezzando il tutto con le parole di grandi poeti del mondo.

Insieme a Tosca sul palco grandi musicisti polistrumentisti: Giovanna Famulari al pianoforte e violoncello, Massimo De Lorenzi alle chitarre e le virtuose sorelle Salvucci.

«Si dice che in un momento di sbandamento etico e sociale, l’unica ancora di salvezza siano proprio le nostre radici. Così quando mi sento persa, e non vedo

via d’uscita, sprofondo negli abissi delle “tradizioni” e mi sento al sicuro e appartenente a qualcosa di più grande e improvvisamente…sorrido!» (Tosca).

Che siano forse musica e tradizioni le vie maestre per “riconnettersi” con se stessi?

Paolo Crepet

Nato a Torino nel 1951, dopo l’internato presso l’Istituto di Biochimica dell’Università di Padova e presso la Clinica delle Malattie Nervose e Mentali dell’Università di Padova, consegue la Laurea in Medicina e Chirurgia nell’ateneo patavino a cui successivamente si aggiunge quella in Sociologia presso l’Università di Urbino.

Dopo la specializzazione in Psichiatria presso la Clinica Psichiatrica dell’Università di Padova, diventa medico ricercatore presso l’Ospedale Psichiatrico Provinciale di Arezzo nell’ambito dell’Unità Operativa del Progetto Finalizzato del Consiglio Nazionale delle Ricerche “Prevenzione delle Malattie Mentali”. I suoi studi proseguono e si aggiudica la Borsa di studio internazionale bandita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità “Epidemiologia e Psichiatria Sociale”, Department of Mental Health di Ginevra, e la Borsa di studio presso il Corso di formazione del C.N.R. e dell’O.M.S. “Metodologia epidemiologica per ricercatori clinici” presso l’Università di Pisa. Diventa così coordinatore del “Primo corso di metodi e applicazioni dell’epidemiologia psichiatrica” organizzato dall’Istituto Superiore della Sanità e dal C.N.R. e patrocinato dall’O.M.S. Negli anni successivi presta la propria consulenza a numerose istituzioni pubbliche e anche al CENSIS nell’ambito della ricerca “Indagine sulle politiche psichiatriche regionali”. Nel 1986 è “Temporary Adviser” dell’Organizzazione Mondiale della Sanità -Regione Europea per il gruppo di lavoro su Servizi di Salute Mentale nei Paesi del Sud Europa, e “Temporary Adviser” dell’Organizzazione Mondiale della Sanità-Regione Europea per il gruppo di lavoro su Prevenzione del suicidio e tentato suicidio, nonché responsabile scientifico per la partecipazione italiana alla Ricerca Multicentrica Europea sul Tentato Suicidio (nominato dalla Regione Europea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità).

Tra gli altri incarichi ricoperti, Crepet è stato anche membro dell’Unità Operativa del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Trieste e consulente associato del “Centre for Mental Health Services Development” del King’s College, Università di Londra. Dal 1992 al 1995 è stato consulente dell’Osservatorio Nazionale per lo studio delle tossicodipendenze in ambiente carcerario del Ministero di Grazia e Giustizia.

A livello accademico è stato professore a contratto di “Psichiatrica Sociale II” presso l’Istituto di Psichiatria e Psicologia Medica della Facoltà di Medicina dell’Università di Napoli e di “Linguaggi e culture giovanili” nel Corso di laurea in Scienze della Comunicazione dell’Università di Siena.

Tosca

Dopo l’esordio agli inizi degli anni ‘90 sotto la guida di Renzo Arbore, Tiziana “Tosca” Donati inizia una carriera musicale di spicco, con collaborazioni con i più grandi autori e interpreti nazionali (Lucio Dalla, Renato Zero, Ivano Fossati, solo per menzionarne alcuni) che culmina con la vittoria del 1996 a Sanremo con il brano Vorrei incontrarti tra cent’anni nel quale duetta con Ron.

Accanto alla carriera musicale, si dedica alla sua grande passione, il teatro; è protagonista in pièce quali I monologhi della vagina, Romana – Omaggio a Gabriella Ferri, Gastone, La strada, Musicanti, Il borghese gentiluomo, Zoom spartito cinematografico, Italiane, Semo o nun semo, Esperanto, ‘Sto core mio – Notturno napoletano per Roberto Murolo.

Ha inciso dieci dischi tra cui L’altra Tosca, raccolta delle sue importanti collaborazioni e Incontri e Passaggi che le è valso la Targa Tenco come migliore interprete. Nel settembre del 2014 esce il suo nuovo lavoro discografico Il suono della voce edito da Sony Classica e nello stesso anno debutta con lo spettacolo Il Suono della voce, Confini e Sconfini di un Viaggio in Musica. A seguire viene nominata direttore della sezione Canzone dell’Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini. Tale ruolo di responsabilità sociale e culturale le vale l’appellativo di “passionaria della musica cantautorale indipendente”, datole da alcuni addetti ai lavori per rimarcare il suo impegno come guida nella formazione di giovani artisti. Nel marzo del 2015 debutta con lo spettacolo teatrale Il Grande Dittatore tratto dal film di Charlie Chaplin. Nel 2016 Tosca è la prima artista italiana donna ad essere invitata ad esibirsi sul prestigioso palco del festival internazionale “Jazz à Carthage” in Tunisia e all’Auditorium de Radio Algérienne di Algeri; entrambi i concerti ottengono un ampio consenso di pubblico e critica. Il suo impegno le viene riconosciuto in agosto, quando viene chiamata ad inaugurare il Meeting di Rimini con un concerto da lei ideato insieme a Massimo Venturiello, che vede la partecipazione speciale delle cantanti Mirna e Tania Kassis, rispettivamente siriana e libanese. Nello stesso mese è invitata da Carmen Consoli, Maestra Concertatrice della 19° edizione de La Notte della Taranta, ad esibirsi sul celebre palco di Melpignano insieme a Fiorella Mannoia e Nada.

Inaugura il 2017 con uno splendido concerto sold out all’Auditorium Parco della Musica, che vede la presenza con lei sul palco di amici ospiti come Nicola Piovani, Gegé Telesforo, Danilo Rea, Germano Mazzocchetti, Joe Barbieri e Gabriele Mirabassi. Frutto della magica serata è Appunti Musicali dal Mondo, disco live prodotto da Leave Music e Officina Teatrale e distribuito da Sony Music Italia, che esce in tutta Italia nel novembre 2017. A giugno Giovanni Floris invita Tosca a dar voce alla storica sigla del programma da lui condotto su LA7 Di Martedì per il finale di stagione 2017: ne nasce uno splendido riadattamento del brano Sixteen Tons tradotto e cantato in francese alla sua ricercata maniera.

Attualmente è impegnata in un’intensa attività di live che accompagna al costante coordinamento dell’Officina delle arti Pier Paolo Pasolini e a periodi di studio e ricerca per i suoi progetti paralleli, come il documentario co-prodotto da Rai Cinema con il sostegno del Ministero degli Affari Esteri che la porterà in giro per il mondo alla scoperta di culture, usi e costumi di Paesi vicini e lontani.

Domenica 18 marzo a Musica Civica due super ospiti:

Paolo Crepet e Tosca

Dalle riflessioni del famoso psichiatra, nella conversazione “I social come via breve per rimbecillirsi”, al viaggio musicale nelle radici dell’esistenza con “Appunti musicali dal mondo” della celebre cantante, il quinto appuntamento di Musica Civica al Teatro Giordano propone un grande evento.

Doppio l’appuntamento di domenica 18 marzo, che la mattina alle ore 11.00 replica al Cineteatro Adriatico di Vieste sempre con l’intervento di Crepet abbinato al Concerto Lirico di tre noti artisti: il soprano Ripalta Bufo, il baritono Cüneyt Ünsal e il pianista Donato Della Vista.

Paolo Crepet e Tosca sono i super ospiti del quinto appuntamento di Musica Civica in programma domenica 18 marzo alle ore 18 al Teatro Giordano di Foggia. L’atteso evento della nona edizione dell’apprezzata rassegna porta sul palco la vita concreta, legata alle proprie esperienze e alle proprie radici, contrapposta a quella virtuale, che per tanti sta arrivando a sostituire l’esistenza reale col rischio di diventare spettatori delle vite altrui.

Una questione sociale di particolare rilievo che sarà proposta anche la mattina alle 11 al Cineteatro Adriatico di Vieste nell’ambito della stagione parallela promossa dall’amministrazione comunale e dall’assessorato alla cultura guidato da Graziamaria Starace. A differire sarà il programma musicale che vedrà protagonisti di un grande Concerto lirico il soprano Ripalta Bufo, il baritono Cüneyt Ünsal e il pianista Donato Della Vista.

Spegnete Facebook e baciatevi!” è l’invito-provocazione dello psichiatra e sociologo Crepet, che ha scelto un titolo altrettanto originale per la sua conversazione: “I social come via breve per rimbecillirsi”. Al centro della riflessione non ci sarà la condanna della Rete, bensì l’utilizzo eccessivo e poco ragionato dei social. Lo scopo è quello di sottolineare le contraddizioni e gli effetti collaterali di un fenomeno che, più che una rivoluzione digitale, può definirsi “una strabiliante e inattesa mutazione antropologica”. Internet ha un forte potere seducente e seduttivo, ma anche sedativo, che spesso arriva persino ad anestetizzare inconsapevolmente affettività ed emozioni. E nel risvegliare le coscienze, Crepet si rivolge in particolare ai genitori dei cosiddetti nativi digitali, accendendo i riflettori sull’importanza dell’atto creativo: “guardare il cielo e non il telefonino, passeggiare e non seguire, disegnare la versione migliore di noi stessi su un foglio di carta e non filtrare e modificare fotografie sul social di turno”.

E come sublime risposta artistica ai non sensi delle innovazioni tecnologiche arrivano gli “Appunti musicali dal mondo” di Tosca.

«Si dice che in un momento di sbandamento etico e sociale, l’unica ancora di salvezza siano proprio le nostre radici. Così quando mi sento persa, e non vedo via d’uscita, sprofondo negli abissi delle “tradizioni” e mi sento al sicuro e appartenente a qualcosa di più grande e improvvisamente… sorrido!», afferma la cantante e attrice romana.

E recuperare le diverse bellezze del mondo – quello musicale, in questo caso – è stato l’obiettivo degli ultimi anni dell’eclettica artista. Da sempre affascinata dalle musiche popolari del mondo, Tosca ha fatto sue quelle radici sonore che ogni cultura da lei approcciata ha saputo donarle, rimettendo insieme tutti questi frammenti in un viaggio “in acustico” attorno alla Terra. Uno spettacolo di suoni e parole che conduce lo spettatore in un percorso poetico emozionante, anche grazie al sapiente utilizzo di lingue molto lontane fra loro. Un “racconto in musica” che passa da un fado portoghese a una ninna nanna russa, da un canto sciamano a uno tradizionale dei matrimoni Yiddish, da una ballata zingara fino ad approdare alle nostre sponde popolari napoletane, romane e siciliane, inframmezzando il tutto con le parole di grandi poeti del mondo.

Insieme a Tosca sul palco ci saranno grandi musicisti polistrumentisti: Giovanna Famulari al pianoforte e violoncello, Massimo De Lorenzi alle chitarre e le virtuose sorelle Salvucci.

Il programma musicale di Vieste, proposto da tre artisti noti a livello nazionale, spazierà invece dalle arie d’opera alle canzoni toccando un repertorio molto amato e di grande appeal. Dal Barbiere di Siviglia alla Carmen, da Candide a Don Giovanni, da Gastaldon a Lehàr, da arie a duetti, le magnifiche voci di Ripalta Bufo e Cüneyt Ünsal ci accompagneranno in un viaggio tra pagine di grande virtuosismo vocale e intensità espressiva.

Tanti i promotori e sostenitori dell’iniziativa, tra cui Comune di Foggia – Assessorato alla Cultura, Regione Puglia, Presidenza del Consiglio dei Ministri – Servizio della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale (all’interno del progetto 3Digital Concert), Fondazione Apulia Felix, Fondazione dei Monti Uniti di Foggia, oltre a molte realtà imprenditoriali del territorio che credono nella qualità e nella novità della proposta culturale di questa rassegna; tra esse l’azienda Capobianco, il Gruppo Salatto, la Banca Mediolanum, Fortore Energia, Ubik e altre. Quest’anno Musica Civica è anche sostenuta da Multimedia Art Experience, progetto cofinanziato dalla Fondazione con il Sud e da altre 17 fondazioni aderenti all’Acri nell’ambito del bando Funder35.

Ingresso libero a Vieste e biglietti in vendita a Foggia al botteghino del Teatro Giordano a partire da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo (dalle ore 17.00 di domenica 18 marzo) al costo di 15 euro per platea, I ordine di palchi e II ordine di palchi centrali, di 12 euro per II ordine di palchi laterali e III ordine di palchi e di 10 euro per il loggione.

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