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Manutenzione del sistema d’allarme: non tralasciare la sicurezza!

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La messa in sicurezza della casa

Dopo aver installato un sistema d’allarme per mettere in sicurezza la propria abitazione, è necessario verificarne periodicamente il corretto funzionamento, ciò significa che ogni sei mesi il proprietario dovrà controllare, personalmente, che tutto funzioni bene. Trascorso un anno, improrogabilmente è necessaria la verifica di un tecnico.

La manutenzione, infatti, va programmata con un tecnico almeno ogni anno per controllare lo stato di salute di centralina e periferica e per pianificare, se ve ne fosse la necessità, interventi straordinari per ripristinare l’intero sistema, rimettendolo in sicurezza. Potrebbe succedere, infatti, che per l’usura, un blocco della centralina o ancora perché soggetti esterni hanno tentato di neutralizzarlo, sia necessario l’intervento sapiente del tecnico.

Quali sono gli elementi che formano un sistema d’allarme

Ogni sistema d’allarme, per quanto sia all’avanguardia, ha degli elementi in comune che lo compone; è sufficiente che uno di questi componenti non funzioni, per bloccare l’intero impianto. Per questo è necessario agire tempestivamente senza attendere che venga compromesso in maniera grave.

Le parti sono:

  • la centralina, che è il punto da cui parte l’intero impianto;
  • il combinatore telefonico, che collega l’allarme ad una SIM card;
  • i sensori di movimento, che consentono di avvertire la presenza di soggetti estranei;
  • le batterie antifurto, in caso di blackout;
  • le telecamere, per avere sempre tutto ben visibile;
  • le sirene, come avviso acustico contro gli intrusi;
  • il videoregistratore, per registrare ciò che succede intorno e all’interno dell’abitazione.

Manutenzione ordinaria del sistema d’allarme

Vi sono delle semplici verifiche preliminari che il proprietario può fare prima di chiamare il tecnico, per controllare che tutto sia in regola.

Una delle cause più banali di malfunzionamento del sistema di allarme, sono le batterie scariche dei gruppi di continuità e delle sirene. È infatti necessario abbinare al sistema di alimentazione a corrente dell’impianto, anche l’alimentazione a batterie, che verrà utilizzata in caso di manomissioni da parte di soggetti esterni alla rete elettrica o nell’ipotesi di un ammanco generale e improvviso di corrente elettrica, che necessita di una sostituzione immediata (approfondimento sul sito: impianti.tech). Può succedere che le batterie siano esaurite o non siano più funzionanti perché mai utilizzate o a causa di un prolungato maltempo che le abbia danneggiate.

Nel caso in cui si voglia fare il controllo in autonomia, vista la semplicità dell’intervento, è sufficiente staccare il contatore della corrente elettrica e inserire l’allarme, per verificare se funziona anche solo con le batterie. Nel caso in cui non funzionasse, è necessario l’intervento rapido del tecnico.

Il momento più opportuno per fare manutenzione è proprio quando il sistema d’allarme è maggiormente necessario per la sicurezza familiare, e cioè quando si deve partire per un lungo viaggio ma anche solo per un weekend, per evitare che l’assenza crei l’occasione per dare libero accesso agli intrusi.

Problemi con la SIM Card del sistema d’allarme

Si può verificare il caso in cui si riscontrino dei problemi con il combinatore telefonico dell’allarme; sappiamo, infatti, che il sistema di sicurezza deve essere collegato ad una scheda SIM che, in caso di allarme o malfunzionamenti, deve chiamare in via automatica una serie di numeri preventivamente impostati. Può succedere che ci si dimentichi di ricaricare la scheda per oltre un anno e, se ciò si verifica, la SIM scade e non svolge più le sue funzioni. Non c’è nulla di guasto, nessuna manomissione, ma semplicemente la SIM è scaduta, e una dimenticanza in questi casi non è difficile, dal momento che la SIM combinata non esaurisce il suo traffico facilmente.

Per verificare se esiste un problema connesso al combinatore telefonico, basta simulare un furto e controllare se tutto funzioni normalmente. Se la disfunzione proviene da questa parte del sistema, dovremo acquistare un’altra scheda SIM, sottoscrivendo il relativo contratto con nuovo operatore, ed inserirla all’interno del combinatore, al posto della precedente scaduta.

In ogni caso è bene sapere che gli impianti di ultima generazione solitamente possiedono un menu con la funzione test, che consente la verifica del corretto funzionamento di ogni parte del sistema di allarme, anche senza innescarlo.
Nel menu si può trovare anche l’opzione che avverte in caso di guasti dell’alimentazione, di mancanza di collegamento con la SIM card e ogni altro tipo di disfunzione.

In caso di furti: un controllo più serrato

Quando si ha la certezza che la casa sia stata messa in pericolo da ladri o soggetti malintenzionati che hanno manomesso la centralina, il primo passo da fare è ripristinare l’ordine e la totale sicurezza in tempi brevi. Come si fa a capire che qualcuno ha abusivamente toccato la centralina? Il tecnico potrebbe trovare i sensori anti-intrusione guasti e i fili che collegano la centralina elettrica tagliati; in ogni caso i ladri riescono a trovare molti escamotage per deviare i controlli di sicurezza e danneggiare il sistema di allarme, quindi è bene stare molto attenti e fare un controllo preciso.
Se ciò è avvenuto, è urgente l’assistenza di un tecnico che deve controllare che nessun filo sia stato reciso e che tutto funzioni correttamente; in caso contrario, bisogna effettuare le necessarie riparazioni.

Il proprietario non dovrebbe mai aprire la centralina elettrica se non è una persona esperta della materia, poiché vi è il reale pericolo di scariche elettriche assolutamente pericolose per l’incolumità dei padroni di casa.

La corretta manutenzione del sistema d’allarme da parte del proprietario

Se è vero che il tecnico è necessario per le riparazioni più delicate, è pur vero che il proprietario debba porre in essere tutta una serie di attenzioni per evitare che si verifichino problemi più gravi. Tra le varie soluzioni vi è quella di tenere un diario nel quale segnare tutti i piccoli problemi che l’impianto presenta, la scadenza della SIM card collegata all’allarme, i problemi dei sensori che hanno dato l’avviso senza motivo, la data della sostituzione delle batterie, gli allarmi innescati ed ogni controllo da lui effettuato. Con la cronistoria a portata di mano, nulla sfuggirà al proprietario e, quando verrà il tecnico per l’assistenza, avrà un quadro generale completo ed esaustivo della situazione, anche se non è stato lui ad installare l’impianto, e questo gli renderà più semplice il compito della riparazione.

Che sia una manutenzione ordinaria o una riparazione più complessa, dopo un primo sguardo del proprietario, è necessario sempre chiamare il tecnico che ha installato il sistema di allarme, perché nessuno più di lui è a conoscenza del sistema di allarme e della centralina elettrica, con tutti i fili che sono collegati. Se non è prevista assistenza o se l’installatore non è reperibile, è consigliabile chiamare sempre personale specializzato, per evitare di creare ulteriori problemi all’impianto.

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