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Cresce il settore dei furgoni commerciali: meglio l’elettrico, per l’ibrido occorre ancora tecnologia

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È ormai un dato di fatto: la mobilità commerciale sta percorrendo strade sempre più green; il settore si sta dimostrando sempre più sensibile a quella svolta ecologista che ormai caratterizza l’intera economia. L’attenzione all’alimentazione dei veicoli e alle loro emissioni di CO2 si impone anche nel settore dei furgoni commerciali: in questo ramo, le scelte quasi obbligate per una mobilità green sono l’elettrico e l’ibrido, ma non tutte le aziende preferiscono le due opzioni nella stessa misura. Abbiamo parlato delle sfide del settore elettrico con gli esperti del noleggio a lungo termine di Furgone No Problem.

Mobilità sostenibile: un ruolo chiave

Per migliorare le condizioni dell’ambiente e dell’atmosfera è necessario puntare su una riconfigurazione del sistema dei trasporti. È proprio questo settore a generare, in Europa, più del 30% delle emissioni di anidride carbonica; il peso maggiore, in questo ramo, è costituito per il 72% dai trasporti su strada, con automobili, furgoni e camion in testa. Agire nel settore della mobilità in una nuova visione, ecosostenibile, è dunque fondamentale per ridurre l’impatto ambientale dei trasporti.

L’obiettivo di una mobilità a zero emissioni è di primaria importanza, e passa attraverso la diffusione di veicoli ibridi o elettrici. Le immatricolazioni di queste tipologie di veicoli hanno registrato notevoli aumenti negli ultimi anni, in tutti i principali mercati del globo (Cina, Europa e USA). In questi mercati, è in atto una transizione all’elettrico importante, che passa attraverso incentivazioni statali alle case automobilistiche (come il credito di imposta federale per gli Stati Uniti) o all’acquisto (come avviene in Cina, anche se con percentuali ridotte a partire dal 2019).

Questi investimenti hanno un notevole ritorno in termini di riduzione di emissioni di CO2: la diffusione delle auto e dei furgoni elettrici, infatti, garantisce una riduzione di emissioni nocive e gas serra di circa il 30% (su tutta la vita del veicolo, in paragone al ciclo di un normale mezzo a combustione). Un vantaggio ambientale notevole, fatto di percentuali che garantiscono miglioramenti continui lungo la strada verso la decarbonizzazione dell’economia e dei trasporti.

Veicoli commerciali: perché si è imposto l’elettrico

Un cambiamento da sostenere con delle incentivazioni da un lato e delle limitazioni sul versante opposto. In termini di incentivi, la situazione è chiara: è necessario investire e sostenere sempre di più la ricerca e la creazione di batterie più durevoli, messe a punto con processi a ridotto impatto ambientale; a questo, andrebbe accompagnata una maggiore diffusione della rete di colonnine di ricarica per i veicoli ad alimentazione elettrica.

Tra le limitazioni da tenere in considerazione, vi sono quelle che impediscono ai veicoli tradizionali di transitare nelle zone a traffico limitato (ZTL) nella maggior parte dei centri urbani: l’estensione di queste zone, unitamente a quella delle strisce blu per il parcheggio e ai requisiti sempre più stringenti in campo di consumi ammessi, finiranno per penalizzare fortemente la mobilità tradizionale a vantaggio dell’elettrico e, in parte, dell’ibrido.

Esiste infatti una sostanziale differenza tra motori elettrici e ibridi plug-in, che tende a penalizzare l’offerta di furgoni commerciali a tecnologia hybrid. La tecnologia ibrida, come lascia intendere il nome, prevede la compresenza di due motori, uno elettrico e l’altro a combustione (alimentato dunque a benzina o diesel). Un furgone ibrido plug-in può muoversi anche in elettrico, ma non per sempre, poiché, una volta esaurita la sua autonomia, subentrerebbe il motore termico: questo doppio sistema di propulsione fa lievitare i costi del veicolo e rende più complessa la manutenzione del mezzo stesso.

In questo senso, il rapporto tra auto ibride (più diffuse rispetto alle elettriche) e furgoni commerciali ibridi (meno utilizzati rispetto agli elettrici) è completamente ribaltato: un’azienda di consegne e commercio, in definitiva, preferisce investire una somma maggiore ma assicurarsi il possesso di un veicolo elettrico. Le emissioni sono ridotte a zero, non essendo in corso alcuna combustione termica, e questo garantisce libero accesso a ZTL e diritto di parcheggiare gratuitamente sulle strisce blu cittadine. Inoltre, le operazioni di manutenzione si rivelano sempre più semplici, essendo il motore unico e più facile da trattare rispetto a un sistema a doppia alimentazione.

I costi di guida, in questo caso, si legano esclusivamente alla batteria e alla sua durata: tuttavia, i grandi progressi cui sta andando incontro la tecnologia automobilistica, ormai, lasciano intendere che in tempi brevi prestazioni e costi di un furgone commerciale plug-in ibrido e di un veicolo elettrico potranno equipararsi.

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