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Troppe ore al PC: come proteggersi dalla luce blu degli schermi?

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Le nuove tecnologie hanno comportato importanti cambiamenti sulle nostre abitudini di vita, con relative conseguenze negative sul nostro sistema visivo: in particolare, molte nuove sorgenti luminose, nate per aiutarci nella vita quotidiana, contengono una parte della cosiddetta luce blu, che è già presente nel sole naturalmente, ma che è anche presente in tutti i sistemi di illuminazione a basso consumo energetico: luci al LED, luce allo xeno, lampadine a risparmio energetico, radiazione elettromagnetica degli schermi.

Di per sé, la luce blu non è dannosa; solo i dispositivi digitali come tablet, smartphone, smart TV, personal computer e altri dispositivi digitali con display LCD, LED o OLED a luce blu possono essere fonte di disturbi per i nostri occhi. Questi strumenti richiamano, purtroppo, ad un utilizzo sempre più reiterato e, soprattutto, errato perché spingono ad una visione che diventa istintivamente sempre più ravvicinata tra occhio e schermo.

Uno dei tipi di luce blu più aggressivo è quello emesso dai monitor dei computer: stare troppe ore davanti ad un pc, indifferentemente che si tratti di fisso, portatile o laptop, può comportare disturbi di vario genere come:

  • affaticamento degli occhi;
  • stanchezza;
  • mal di testa;
  • visione offuscata;
  • secchezza degli occhi;
  • visione doppia;
  • sensibilità alla luce;
  • fotofobia;
  • miopia;
  • rischio di maculopatia degenerativa.

In quest’ultimo caso si tratta di danni alla retina potenzialmente irreversibili, attraverso la formazione di molecole chimiche tossiche, provocate proprio dalla luce blu. Per non parlare dei dolori a collo, schiena, spalle.

È quindi importantissimo intraprendere alcune buone abitudini di tipo preventivo che possono in qualche modo tutelare gli occhi, la vista e il nostro copro in generale dalle tante ore trascorse davanti allo schermo ed evitare l’insorgere delle problematiche descritte.

Indicazioni e consigli sulla luce blu

Ma come ci si può proteggere e far riposare occhi, corpo e mente mentre si lavora al computer?
Per prima cosa è bene essere sicuri che la postazione di lavoro, o di svago, di fronte al computer segua dei corretti criteri di prevenzione:

  • distanza dallo schermo: uno dei primi elementi da considerare è la distanza dallo schermo, che dovrebbe essere non meno di 50 cm, meglio addirittura se 70;
  • posizione che si assume rispetto allo schermo: è un altro elemento molto importante; la posiziona corretta da assumere infatti dovrebbe essere sempre leggermente al di sopra rispetto allo schermo, più precisamente, la posizione degli occhi deve essere più in alto rispetto al centro del monitor di circa 15 o 20 gradi, guardando dunque leggermente verso il basso. Mai di fronte ad esso e, soprattutto, mai con visione dal basso verso l’alto;
  • le pause: fare una pausa di almeno 15/20 minuti ogni 2 ore di lavoro consecutivo (o altra attività) per evitare sia la stanchezza oculare che il relativo arrossamento degli occhi;
  • la regola del 20-20-20: spesso consigliata dagli ottici optometristi, consiste nell’osservare ogni 20 minuti e per 20 secondi oggetti situati a 20 piedi di distanza (circa 6 metri), cioè: ogni 20 minuti, smettere di guardare il monitor del computer per 20 secondi durante i quali osservare oggetti situati ad almeno 6 metri di distanza;
  • non utilizzare lenti a contatto: meglio evitare di utilizzare lenti a contatto mentre si sta davanti al monitor; è infatti stata riscontrata una maggiore stanchezza e irritazione degli occhi nei portatori di lenti a contatto, è preferibile quindi, in alternativa, indossare gli occhiali da vista;
  • altre fonti di luce: si consiglia di tenere accese altre fonti di luce nella stanza, in modo da non essere costretti a far convergere gli occhi esclusivamente sulla luce (blu) emessa dallo schermo del computer, quindi con una eccessiva concentrazione dello sguardo sul monitor; è necessario un corretto equilibrio relativo all’illuminazione ambientale ed una buona soluzione è quella di utilizzare almeno una lampada vicino alla propria postazione o comunque nella stanza in cui si sta operando, purché non sia posizionata alle proprie spalle (si rifletterebbe sullo schermo) o subito dietro al monitor: in entrambi i casi l’occhio riceverebbe un doppio e rafforzato riflesso;
  • occhiali ad-hoc: utilizzare occhiali con lenti apposite per il lavoro davanti ad un monitor; queste lenti sono, infatti, in grado di abbassare il livello di abbagliamento e aumentano il contrasto, consentendo un maggior filtro della luce blu. Si tratta di montature prive di gradazione e leggerissime, per cui molto pratiche e di facile utilizzo, che si possono scoprire sul sito di Caradonna ottica;
  • lenti graduate per chi indossa occhiali: per coloro che hanno già un disturbo della visione e sono costretti a indossare occhiali da vista, oggi è possibile montare lenti graduate con un doppio tipo di filtro: uno antiriflesso e un altro specifico per proteggere dalla luce blu dello schermo del computer; si tratta di lenti adatte proprio per coloro che necessariamente (in genere per lavoro) sono costretti a trascorrere molte ore davanti al pc;
  • evitare il lavoro nelle ore serali: per quanto possibile, è fortemente raccomandato di evitare l’utilizzo di dispositivi digitali nelle ore serali, in quanto sottoporsi reiteratamente e a lungo alla luce blu prima di andare a dormire comporta un’elevata alterazione della produzione di melatonina, che è l’ormone prodotto dalla ghiandola pineale e deputata alla regolazione del ciclo di sonno/veglia (regolazione essenziale specialmente nei bambini e negli adolescenti): le conseguenze possono essere insonnia, stanchezza cronica, riduzione del livello di attenzione, scarsa concentrazione, irritabilità e vari altri disturbi;
  • pellicola protettiva per monitor: sono delle speciali pellicole che hanno una doppia funzione: anti luce blu e antiriflesso. Preservano quindi la salute degli occhi, bloccando la luce blu e i relativi potenziali danni;
  • ridurre la temperatura del colore del display: si tratta di una “funzione di calibrazione della temperatura” attraverso cui con l’aumento della temperatura (fattore protettivo) “il colore bianco diventa dapprima giallastro e poi rosso”; mentre “con la diminuizione della temperatura, il colore bianco diventa bluastro”; questo escamotage (l’aumento della temperatura) riduce la quantità di luce blu emessa da un display a colori, avvicinandola alla naturale percezione dell’occhio umano e può migliorare il comfort di visione.

Questi consigli sicuramente non proteggeranno al 100% gli occhi dagli effetti negativi della luce blu del computer, ma aiuteranno a diminuirne al minimo il livello di rischio. Resta punto fermo che la migliore protezione contro la luce blu resta dapprima, chiaramente, una giusta fruizione dei display dei vari dispositivi, ma se si è costretti a passare molte ore davanti ad essi, la schermatura fisica, per mezzo di occhiali appositi, è la soluzione ideale per preservare la salute dei vostri occhi.

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