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Foggia, Comitato No-Triv: via al ciclo di manifestazioni per il ‘SI’ referendario

Dopo l’iniziativa #IoCiMettoLaFaccia, l’hashtag spopolato in rete lanciato dal Comitato provinciale referendario No-Triv di Foggia, parte ufficialmente il ciclo di manifestazioni dedicate interamente alla giornata referendaria del 17 aprile.

I cittadini verranno informati sulle ragioni del ‘SI’, che consentirà l’abrogazione dell’articolo 6 comma 17 del codice dell’ambiente, permettendo di bloccare le attività di prospezione e ricerca di idrocarburi entro 12 miglia marine dalle nostre coste.

Intanto, nel pomeriggio di venerdì 11 marzo presso la sede dell’ARCI di Foggia in via della Repubblica 54, una delegazione dello stesso comitato si è riunito per organizzare e coordinare al meglio la campagna referendaria. Entro il 15 marzo, infatti, i comitati, le associazioni e gli altri organismi collettivi rappresentativi di forze sociali e politiche di rilevanza locale saranno chiamati a costituirsi seguendo le modalità indicate sul sito: www.agicom.it/referendum-2016.

Più nel dettaglio, invece, gli eventi in programma prevedono un primo incontro ospitato a San Nicandro Garaganico presso l’Auditorium Santa Maria delle Grazie in Piazza IV Novembre, giovedì 17 marzo a partire dalle ore 17.30. Ospiti della serata: Carmela di Lella , Sara Panizio e Annamaria Greco, studentesse dell’Istituto De Rogatis-Fioritto, Gianfranco Eugenio Pazienza membro del Comitato regionale Legambiente Puglia, e Raffaele Vigilante in qualità di membro del Comitato regionale No-Triv. Lo stesso giorno, invece, alle ore 11.00 nell’Aula del Consiglio regionale in via Capruzzi a Bari, il delegato del Consiglio regionale promotore del quesito referendario, Giuseppe Longo, presiederà un incontro sul referendum aperto ai consiglieri regionali, ai gruppi politici ed ai comitati ambientalisti, per illustrare le motivazioni del quesito referendario e sostenere l’indicazione di voto favorevole. La riunione convocata si svolgerà nel rispetto delle norme che regolano la comunicazione istituzionale. 

Il 18 e il 19 marzo, la carovana si sposterà nel capoluogo Dauno, per poi chiudere la programmazione di marzo nella città di San Severo, giovedì 24 alle ore 18.30 presso la Biblioteca comunale. Dopo la pausa pasquale, i gazebo No-Triv si riapriranno il 3 aprile a Ischitella, mentre a Foggia, il 3-4 dello stesso mese e poi ancora l’8-9-10 si alterneranno quasi in successione. Sempre il 10 aprile, chiusura referendaria di Piazza anche a Manfredonia.

Foggia, 11 marzo 2016

MANIFESTO: 7 RAGIONI PER VOTARE’SI’

1 – Il tempo delle fonti fossili è scaduto: in Italia il nostro Governo deve investire da subito su un modello energetico pulito, rinnovabile, distribuito e democratico, già affermato nei Paesi più avanzati del nostro Pianeta.

2 – Le ricerche di petrolio e gas mettono a rischio i nostri mari e non danno alcun beneficio durevole al Paese. Tutte le riserve di petrolio presenti nel mare italiano basterebbero a coprire solo 7 settimane di fabbisogno energetico, e quelle di gas appena 6 mesi.

3 – L’estrazione di idrocarburi è un’attività inquinante, con un impatto rilevante sull’ambiente e sull’ecosistema marino. Anche le fasi di ricerca che utilizzano la tecnica dell’airgun (esplosioni di aria compressa), hanno effetti devastanti per l’habitat e la fauna marina.

4 – In un sistema chiuso come il mar Mediterraneo un eventuale incidente sarebbe disastroso e l’intervento umano pressoché inutile. Lo conferma l’incidente del 2010 avvenuto nel Golfo del Messico alla piattaforma Deepwater Horizon che ha provocato il più grave inquinamento da petrolio mai registrato nelle acque degli Stati Uniti.

5 – Trivellare il nostro mare è un affare per i soli petrolieri, che in Italia trovano le condizioni economiche tra le più vantaggiose al mondo. Il “petrolio” degli italiani è ben altro: bellezza, turismo, pesca, produzioni alimentari di qualità, biodiversità, innovazione industriale ed energie alternative.

6 – Oggi l’Italia produce più del 40% della sua energia da fonti rinnovabili, con 60mila addetti tra diretti e indiretti, e una ricaduta economica di 6 miliardi di euro.

7 – Alla Conferenza ONU sul Clima tenutasi a Parigi lo scorso dicembre, l’Italia – insieme con altri 194 paesi – ha sottoscritto uno storico impegno a contenere la febbre della Terra entro 1,5 gradi centigradi, perseguendo con chiarezza e decisione l’abbandono dell’utilizzo delle fonti fossili. Fermare le trivelle vuol dire essere coerenti con questo impegno.

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