Alberona

Chiamato ‘paese dell’acqua’ per la richezza di sorgenti nei dintorni, è un borgo-presepe incorniciato da fitti boschi. Dal muraglione, belvedere e luogo di passeggio all’ingresso del paese, si ha un’ampia panoramica su tutto il Tavoliere fino alla costa di Manfredonia, al promontorio del Gargano e alle isole Tremiti.
Bandiera arancione del Tci, deve il nome a una leggenda secondo cui alcune famiglie calabresi, arrivate nella zona intorno all’anno Mille, avrebbero trovato riparo nell’incavo di un’enorme albero. Nel 1220 fu, per concessione di Federico II, legnania dei saraceni e feudo riconosciuto dei Templari; alla fine del ’200 e fino al 1806 feudo retto dai Cavalieri di Malta. L’abitato è splendido: un intreccio di ‘strascionel’ che si fanno largo fra edifici che recano ancora tracce della presenza dei Templari. Ci sono anche archi e piccoli tunnel, come l’arco cosiddetto “calabrese’, con una volta in legno perfettamente conservata. Sull’abitato domina la sagoma del Palazzo priorale, con la possente torre del Gran Priore, edificato nel XII secolo sotto il controllo dei cavallieri di Malta. LA Chiesa madre fu edificata dal priore di Alberona fra 1719 e 1723 su una precedente chiesa diruta fondata dai Templari. Il campanile, che ingloba la parte basale di una delle due antiche torri del Palozzo priorale, presenta fregi incisi con simboli templari e dei Cavalieri di Malta. Tra le altre chiese più interessanti, quelle di S. Giuseppe e S. Rocco, di fondazione cinquecentesca ma ricostruita nel ’700 con facciata ottocentesca in stil neogotico e campanile del 1934 . In corso Vittorio Emanuele si trova l’ Antiquarium comunale, che raccoglie, fra le altre cose, oggetti rappresentativi degli antichi mestieri e della vita quotidiana tra prima e seconda guerra mondiale disposti in ricostruzioni di ambienti domestici del passato.