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Foggia: un grosso giro di prostituzione da Foggia a Taranto il prete don Saverio Calabrese parroco di Monteparano arrestato

Operazione Madame per il momento con il grande risultato di tredici arresti, un giro di prostituzione da Foggia a Taranto

con al vertice due capi della organizzazione criminale, esattamente due romeni che coordinavano il business della prostituzione da una prigione francese. Arrestato don Saverio Calabrese parroco di Monteparano che di trova ai domiciliari

Prostituzione operazione Madame

Le donne squillo avrebbero lavorato anche a Foggia, loro delle povere romene sfruttate, giunte in Italia con false promesse di lavoro, ma poi messe sulla strada per vendere i loro corpi. Ma oggi grazie alla Questura di Taranto che con l’operazione Madame tutta questo vergona è terminata, infatti le Forze dell’Ordine hanno eseguito 13 arresti.

Il prete don Saverio Calabrese, parroco di Monteparano agli arresti domiciliari

Fra i delinquenti, vi è anche il prete don Saverio Calabrese parroco di Monteparano, cappellano del penitenziario di Taranto, per il momento sospeso con provvedimento d’urgenza dalla curia arcivescovile di Taranto.

La struttura criminale era interamente di origini romena, questa coordinava un commercio di ragazze arrivate dell’est Europa per la prostituzione, le donne erano “collocate” in strada, istigate alla vendita dei loro corpi, e sottomesse alla cosiddetta “protezione”.

Prostituzione a Foggia

La pista è stata seguita nell’agosto 2017, dopo che diversi poliziotti hanno fermato delle donne con abbigliamento succinto sulla strada provinciale dall’Auchan, una di queste prostitute disse che fu “venduta” alla associazione criminale tarantino da certi suoi connazionali che la sfruttavano a Foggia già da un anno prima, la signorina aveva incriminato il suo aguzzino poiché questo gli aveva sequestrato i documenti e per riaverli la donna doveva pagare al delinquente 1000 euro.

Nadia Radu soprannominata “Smeranda” la madame delle ragazze squillo

Nadia Radu soprannominata “Smeranda”, secondo gli inquirenti, era lei la “madame” che aveva sotto controllo il giro di squillo in via Alberto Sordi, ex provinciale 105.

A dirigere il business della prostituzione erano due capi della organizzazione, questi tramite uno smartphone dalla prigione francese, svolgevano tranquillamente il loro “lavoro”.

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