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San Severo: attentato a vigili del fuoco, condanna di Gioventù nazionale

Ragazzi violenti si trovano a San Severo? Sassi addosso ad i vigili del fuoco.

L’attentato ai Vigili del Fuoco, da parte di un gruppo di ragazzini, è avvenuto l’8 novembre 2018. Nel momento che cinque unità dei Vigili del Fuoco, stavano per spegnere un falò in via Stella Costa, un gruppo di ragazzini, hanno scagliato contro i pompieri dei sassi per poi scappare.

Antonio Pio Perrone e Simone Scanzano di Gioventù Nazionale San Severo, rilasciano una lunga dichiarazione

“Bisogna notare che a compiere questi atti degradanti sono ragazzini che agiscono, quasi esclusivamente, per il gusto di ribellione nei confronti dell’autorità. Nonostante l’aumentare di questi fenomeni, le Istituzioni, nel corso di quest’ultimi anni, hanno mostrato un sempre maggiore disinteresse per questi fenomeni, anzi hanno contribuito ad essi svilendo qualsiasi concetto di autorità, che vada dal professore fino all’ufficiale di polizia, dal giudice all’amministratore, attraverso misure altamente opinabili ovvero semplicemente propagandando l’ideologia libertaria”.

La colpa non è dello Stato

“Con questo, non vogliamo scaricare tutta la colpa sugli organi centrali dello Stato, poiché crediamo che sia insufficiente, oltre che pretenzioso, voler arginare questi fenomeni unicamente dall’alto. Lo Stato deve sicuramente fare la sua buona parte, formando buoni cittadini attraverso un percorso di formazione che dovrebbe avere inizio sin tra i primi banchi di scuola (apprezzabile, a tal proposito, l’idea di reintrodurre l’ora di educazione civica), per poi proseguire nel corso della vita attraverso regole e punizioni certe (e aspre quando serve).

I genitori hanno abbandonato il loro ruolo di padre e madre

Ma la prima forma di educazione proviene sicuramente dalla famiglia. I genitori hanno abbandonato il ruolo di padri e madri per assumere il ruolo di amici dei figli, con la conseguenza di aver cancellato la prima forma di autorità che un uomo incontra nella sua vita. I figli vanno assecondati in tutti i loro desideri e guai a dire di no o, peggio ancora, a punirli quando sbagliano. Ecco che tutto è dovuto. A tutti i costi. Occorrerebbe insegnare il rispetto, il senso del dovere a partire dalla forma primordiale di famiglia, rappresentata dal nucleo familiare – terminano il discorso dicendo -, per arrivare a quella più complessa che è lo Stato. Magari ricordandosi che, come afferma un famoso detto popolare sanseverese, “mazz e panel fann i fighji bell”.

 

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