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Chiedere un prestito con la cessione del quinto? È il momento giusto

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Una delle forme di finanziamento che meglio risponde alle esigenze dei clienti è la cessione del quinto, strumento finanziario che non è certamente una novità, ma che nell’ultimo periodo sta prendendo sempre più piede. Questo grazie a una serie di cambiamenti che hanno maggiormente suscitato l’interesse dei consumatori e che non riguardano solamente i tassi di interesse.

Grazie al supporto informativo di prestitiecessionedelquinto.com, verranno analizzati qui di seguito quali sono e perché è il momento giusto per chiedere un prestito con la cessione del quinto, forma di finanziamento che dal 2005 – anno in cui la possibilità di ottenerlo è stata estesa anche ai dipendenti non statali – ha avuto un successo crescente.

Quello che sarà l’importo massimo richiedibile viene calcolato sulla base di alcuni fattori, come il TFR maturato, l’anzianità lavorativa e, chiaramente, l’ammontare dello stipendio o della pensione. La durata del piano di ammortamento (ossia della rateizzazione) non può superare i 10 anni e l’importo massimo della rata equivale al 20% della retribuzione totale (il quinto, appunto).

Ciò che rende più facile l’ottenimento del prestito, è che l’importo della rata viene trattenuto direttamente dalla busta paga o dal cedolino della pensione, caratteristica che rappresenta la garanzia per l’ente erogante. Per lo stesso motivo, anche le tempistiche di ottenimento sono più rapide, se rapportate ad altre forme di prestito.

Cessione del quinto: dati del primo semestre 2020

Nel secondo trimestre del 2020, causa ripresa dal lockdown, le richieste e le concessioni di prestiti ai privati e alle aziende sono cresciuti. A dichiararlo sono alcuni istituti bancari che operano in Italia. I dati la allineano a una parte di Europa, come Francia e Spagna, che segue lo stesso trend positivo italiano, ma supera, ad esempio, la Germania. Questo significa che soprattutto le aziende sono in attesa di come si evolverà il mercato, dimostrandosi restie a chiedere finanziamenti.

La Banca d’Italia, dunque, ha diffuso alcuni dati che mostrano come i finanziamenti alle imprese siano cresciuti del 3,7% ad agosto 2020, prendendo come riferimento giugno 2020. Buono il risultato dei prestiti alle famiglie che, seppur più contenuto, rimane comunque molto positivo: +1,6% ad agosto 2020, rispetto a maggio dello stesso anno. A incidere maggiormente su questa crescita vi sono i mutui prima casa, ma anche i prestiti per le ristrutturazioni.

Anche il tradizionale credito al consumo ha fatto la sua parte nella crescita: questo dato, se contestualizzato nel resto d’Europa che non ha assistito allo stesso fenomeno, risulta particolarmente positivo. Come positivo è il dato legato ai mutui. Il periodo di quarantena, infatti, aveva subito un totale azzeramento delle compravendite di case. L’attuale impennata di richieste è segno che il mercato si sta riavviando.

Un ulteriore scossa su richieste e concessioni dei prestiti è arrivata dal Temporary Framework per mano della Commissione Europea. In altre parole, il Governo italiano ha avuto il permesso di svolgere il ruolo di garante verso le aziende che hanno richiesto credito alle banche, oltre ad aver snellito l’iter burocratico della richiesta stessa. L’unico timore in questo contesto così positivo è che, una volta terminato il periodo di queste agevolazioni, fissato al 31 dicembre 2020, il mercato possa subire una battuta d’arresto.

Ad ogni modo, allo stato attuale delle cose, i numeri parlano chiaro. Al 16 agosto 2020, quelli che sono i prestiti che vedono lo Stato come garante, sono 983 mila, e il loro valore complessivo si attesta a 70 miliardi di euro. Per quanto concerne le moratorie sui mutui, invece, si aggirano attorno ai 3 milioni di euro.

È in uno scenario così favorevole che sono aumentate le richieste per la cessione del quinto, che risulta una delle forme di prestito più semplici da ottenere per i lavoratori a tempo indeterminato.

Cessione del quinto: novità sui tassi 2020

La prima novità del 2020 sulla cessione del quinto riguarda i tassi di interesse applicati, sia per i dipendenti pubblici che per quelli statali INPDAP. In realtà, già nel corso del 2019, molti esperti avevano dichiarato come i tassi per la cessione del quinto fossero particolarmente vantaggiosi, ma il 2020 ha migliorato ulteriormente la situazione, come confermato dai dati di questo primo semestre.

Per comprendere meglio, basti pensare che i tassi previsti in questa parte terminale del 2020 sono dell’11,45%. Un sensibile calo rispetto all’anno precedente, ovvero dello 0,20%. Questo per quanto concerne le richieste fino a 15.000€. Il tasso di usura è fissato a 18,3125%, e anche in questo caso si rileva una diminuzione, pari allo 0,25%. La stessa condizione favorevole si registra anche nei prestiti oltre i 15.000€.

Per tale richiesta, infatti, il tasso medio è del 7,99%. Il ribasso rispetto al 2019 si fa ancora più consistente: -0,44% e, parallelamente, cala anche il tasso di usura al 13,9875, con una diminuzione dello 0,75%.

Per quanto concerne il TAEG, vanno fatte alcune precisazioni. Come risaputo, il TAEG è l’elemento determinante per quantificare il capitale da restituire, e la percentuale varierà a seconda dell’età del richiedente e del capitale prestato. Nel dettaglio:

  • fino a 15.000€ per persone fino a 59 anni: 8,51%;
  • fino a 15.000€ per persone di età compresa fra i 60 e i 64 anni: 9,31%;
  • fino a 15.000€ per persone di età compresa fra i 65 e i 69 anni: 10,11%;
  • fino a 15.000€ per persone di età compresa fra i 70 e i 74 anni: 10,81%;
  • fino a 15.000€ per persone di età compresa fra i 75 e i 79 anni: 11,61%.

Queste fasce variano per i prestiti con cessione del quinto superiori a 15.000€. In questo caso, i tassi sono:

  • oltre i 15.000€ per persone fino a 59 anni: 6,73%;
  • oltre i 15.000€ per persone di età compresa fra i 60 e i 64 anni: 7,53%;
  • oltre i 15.000€ per persone di età compresa fra i 65 e i 69 anni: 8,33%;
  • oltre i 15.000€ per persone di età compresa fra i 70 e i 74 anni: 9,03%;
  • oltre i 15.000€ per persone di età compresa fra i 75 e i 79 anni: 9,83%.

Questa evidente diminuzione dei tassi di interesse, quindi del costo dei prestiti con cessione del quinto, ha chiaramente dato una grossa spinta al settore, e una situazione così favorevole è un incentivo da non sottovalutare per coloro che necessitano di liquidità.

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