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Olimpia Milano: il basket che “ascolta” le esigenze di tutti

Nel momento in cui il tema dell’inclusione sportiva entra con forza nel dibattito pubblico, anche la pallacanestro italiana si muove verso una nuova dimensione di accessibilità. Tra le società più sensibili a questo cambiamento spicca l’Olimpia Milano, che ha deciso di rendere la propria arena un luogo realmente aperto a tutti. In occasione della semifinale playoff di Serie A contro la Virtus Bologna, il club ha introdotto un servizio di audiodescrizione dedicato a tifosi ciechi e ipovedenti, trasformando la partita in un’esperienza condivisa e profondamente umana.

È un segnale importante, in un momento in cui anche lo sport professionistico sta riscoprendo la propria funzione culturale e sociale, quella di creare spazi condivisi in cui ogni persona possa sentirsi parte dell’evento.

Partite inclusive: un nuovo modo di vivere il basket

Il nuovo servizio, realizzato in collaborazione con CMT Translations, si basa sulla piattaforma digitale Connect Me Too, che permette a chi non può vedere la partita di “ascoltarla” nei minimi dettagli. Attraverso un’app scaricabile su smartphone e un semplice paio di cuffie, gli utenti ricevono una descrizione continua delle azioni, dei movimenti in panchina e dell’atmosfera sugli spalti, in una narrazione capace di restituire tutta la tensione e l’emozione della partita.

Secondo Michele Samaden, responsabile dei programmi sociali di Olimpia Milano, l’obiettivo è quello di rendere l’esperienza sportiva dal vivo davvero per tutti, un traguardo che conferma la sensibilità del club verso i temi della diversità sensoriale e dell’inclusione reale. L’iniziativa, infatti, non è frutto di un adeguamento tecnologico, ma il risultato di una precisa visione culturale che considera lo sport come strumento di connessione e partecipazione collettiva.

Innovazione, inclusione e nuovi modelli di sport

L’esperimento milanese non è isolato, infatti la piattaforma Connect Me Too è già stata adottata da club di calcio come Milan, Juventus, Inter, Genoa e Lecce, oltre che dalle Nazionali italiane di basket, calcio e rugby, diventando un punto di riferimento per chi vuole rendere gli eventi sportivi più accessibili. Come ha dichiarato Tony D’Angelo di CMT Translations, «l’inclusione non è un accessorio, ma un pilastro della cultura sportiva». E, con il sostegno dell’innovazione tecnologica, migliorare la fruizione sportiva permette di rafforzare il legame tra pubblico e squadra.

Il dibattito sull’inclusività e la sostenibilità nel mondo dello sport si inserisce in un contesto più ampio di trasformazione, dove anche lo sbarco di Bankonbet Scommesse in Italia riflette un’evoluzione regolamentata e consapevole delle esperienze di intrattenimento. L’esperienza dell’Olimpia Milano dimostra, d’altronde, che il futuro dello sport passa dalla capacità di aprirsi a tutti, di diventare un linguaggio universale, accessibile e condiviso, in cui ogni voce, ogni emozione e ogni battito di tifo trovino il proprio spazio.

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