Il difensore classe 2005 segna il suo primo gol tra i professionisti e continua a riscrivere i record di precocità nel calcio tedesco
Un momento indimenticabile. Sabato pomeriggio, nel pirotecnico 4-4 tra Borussia Mönchengladbach e Hoffenheim, Fabio Chiarodia ha vissuto una di quelle emozioni che resteranno per sempre impresse nella sua memoria: il primo gol in carriera da professionista. Un colpo di testa vincente su calcio d’angolo che ha sbloccato il risultato e rappresenta un’altra tappa significativa nel percorso di crescita del giovane difensore italo-tedesco.
Un talento precoce con doppio passaporto
A soli 19 anni (ne compirà 20 a giugno), Chiarodia è già sotto i riflettori sia in Germania che in Italia. La sua storia personale rappresenta un perfetto ponte tra le due culture calcistiche. Nato e cresciuto in Germania da genitori italiani, è stato notato giovanissimo dal ct Roberto Mancini che, nel 2022, quando Fabio aveva appena 17 anni, lo convocò per uno stage della nazionale maggiore.
Le sue radici affondano in Veneto, precisamente a Cinto Caomaggiore, piccolo comune di circa 3000 abitanti, da dove suo padre Ivano partì per seguire il cognato a Oldenburg, nella Bassa Sassonia. Lì la famiglia gestisce la “Gelateria Centrale San Marco”, diventata un punto di ritrovo per la comunità italiana della città.
“Le partite degli Europei 2021 le abbiamo seguite nella gelateria dei miei genitori,” ha raccontato Fabio in un’intervista. “Non avevo mai visto tanti italiani a Oldenburg come nel giorno della finale con l’Inghilterra. È stato bellissimo, c’era un grande senso di appartenenza.”
I record di precocità
La carriera di Chiarodia è costellata di primati legati alla sua giovane età. A 16 anni e 188 giorni ha esordito nella Serie B tedesca, diventando il secondo giocatore più giovane nella storia del Werder Brema. Dopo la promozione del club, a 17 anni e 140 giorni ha debuttato in Bundesliga, stabilendo un nuovo record per il Werder.
A 17 anni e 285 giorni è diventato anche il più giovane a partire titolare con la maglia biancoverde nel massimo campionato tedesco. Nell’estate 2023 il trasferimento al Borussia Mönchengladbach, con un contratto fino al 2027, dove continua il suo percorso di crescita.
Gli appassionati di statistiche e scommesse su www.casinolab.it.com hanno già notato come i giovani talenti italo-tedeschi come Chiarodia stiano diventando protagonisti di quote speciali per il futuro del calcio europeo, considerando il loro potenziale di sviluppo tra due scuole calcistiche diverse.
Tra due culture
Fabio vive la sua doppia identità con naturalezza. A marzo ha indossato la fascia da capitano della nazionale italiana Under 20 guidata da Bernardo Corradi, che punta decisamente su di lui per il futuro. In Germania ha fatto coppia con un altro talento italiano, Filippo Mané, anche lui classe 2005, sotto contratto con il Borussia Dortmund.
Quando gli chiedono di scegliere tra prodotti tipici italiani e tedeschi, Fabio risponde con sincerità: “La birra l’ho bevuta solo una volta e non mi è piaciuta. Il vino devo ancora assaggiarlo, devo trovare l’occasione giusta. Alla salsiccia preferisco la pasta, ma antepongo la Bundesliga alla Serie A. Dal vivo conosco solo il campionato tedesco, per me ha un significato speciale perché posso viverlo.”
Resilienza e crescita
Il percorso di un giovane calciatore non è mai lineare. Appena una settimana prima del suo primo gol, Chiarodia aveva commesso un errore in occasione di una rete subita contro il Kiel. La reazione dell’ambiente è stata significativa: “Fabio è un giocatore giovane, errori del genere capitano,” ha dichiarato il compagno di squadra Robin Hack. “Ha un grande potenziale, imparerà da questi errori.”
Il tecnico Gerardo Seoane ha dimostrato di credere nel giovane difensore confermandolo titolare nella partita successiva, quella in cui è poi arrivata la gioia del primo gol.
La carriera di Chiarodia è seguita con interesse anche dagli appassionati di calcio italiano, sempre attenti ai talenti azzurri che si formano all’estero e che potrebbero un giorno tornare a rinforzare i club della penisola.
La strada di Fabio è appena iniziata, ma ogni tappa viene vissuta con intensità. Come quando, a 16 anni appena compiuti, ricevette la prima convocazione in prima squadra col Werder: “Era il 13 luglio 2021, avevo compiuto 16 anni da 38 giorni. Durante la ricreazione mia madre mi chiamò dicendomi che nel pomeriggio mi sarei dovuto allenare con i professionisti. Avevo ancora due ore di chimica, ma non riuscivo a concentrarmi. Continuavo a pensare a come sarebbe stato marcare Füllkrug. La professoressa mi riprese dicendo che dovevo pensare alla chimica e non al calcio, sottolineando che solo pochissimi diventano professionisti.”
Fabio è tra quei pochissimi. E ora ha anche il suo primo gol da professionista.