Tra intervento chirurgico e iscrizione a rischio, giorni decisivi per il club lombardo
In un momento cruciale per il futuro del Brescia Calcio, il presidente Massimo Cellino si trova ricoverato in un ospedale di Cagliari dove è stato sottoposto a un delicato intervento alla spina dorsale. L’operazione, programmata da tempo, è stata eseguita dal professor Stefano Marcia, specialista in trattamenti percutanei mininvasivi, utilizzando una sofisticata tecnica videoguidata.
Questo ricovero arriva in un periodo particolarmente turbolento per la società lombarda, già alle prese con la retrocessione in Serie C e con un futuro societario quanto mai incerto, in una tempesta economica e amministrativa che ricorda le crisi affrontate da altri club storici come documentato da Spazio Foggia negli ultimi anni.
Iscrizione incompleta e ultimatum del Comune
Nonostante la distanza fisica da Brescia, Cellino ha comunque provveduto a presentare la domanda d’iscrizione al prossimo campionato di Serie C. Una formalità che però rischia di rivelarsi insufficiente, dato che la documentazione inviata risulta ancora incompleta, mancando proprio quei pagamenti di contributi Inps e Irpef che avrebbero dovuto essere versati entro il termine perentorio del 6 giugno.
Come se non bastasse, proprio in questi giorni è scaduto il termine per saldare due rate arretrate – per un importo di circa 160.000 euro – dovute al Comune di Brescia per l’utilizzo dello stadio Rigamonti. Una situazione che complica ulteriormente il quadro già compromesso del club, mentre i tifosi seguono con apprensione gli sviluppi di una vicenda che potrebbe segnare la fine di una storia ultracentenaria.
Smentite e accuse di Cellino
In questo clima di crescente tensione, sono circolate sui media locali alcune dichiarazioni attribuite a Cellino, nelle quali il presidente avrebbe minacciato di “smontare” tutto ciò che ha realizzato a proprie spese nello stadio dal 2019, anno dell’ultima promozione in Serie A.
Affermazioni che lo stesso dirigente ha categoricamente smentito con una nota ufficiale rilasciata all’agenzia Agi: “Non ho rilasciato alcuna intervista a siti internet o testate giornalistiche di Brescia, anche perché mi trovo ricoverato in un ospedale di Cagliari”. Cellino ha inoltre aggiunto di aver dato mandato ai suoi legali di “prendere provvedimenti a tutela mia e delle persone menzionate nell’articolo, che riporta affermazioni frutto della più totale fantasia dell’autore”.
Nella stessa occasione, il presidente ha ribadito quella che considera una profonda ingiustizia subita dalla sua società, affermando che il Brescia “è stato prima truffato e poi retrocesso a tavolino”. Una posizione che mantiene con fermezza fin dall’inizio della crisi, nonostante le evidenti difficoltà economiche che stanno travolgendo il club.
Il futuro del calcio a Brescia
Il destino del Brescia è ora nelle mani della Covisoc, la Commissione di vigilanza sulle società di calcio, con il verdetto definitivo atteso dal Consiglio Figc programmato per il 3 luglio. Gli scenari possibili sembrano restringersi drammaticamente, con il fallimento che appare sempre più probabile dopo 114 anni di storia.
Mentre il futuro del calcio professionistico nella città lombarda potrebbe vedere protagonista Giuseppe Pasini, imprenditore bresciano a capo di Feralpi Group, attraverso un possibile trasferimento della FeralpiSalò. Una soluzione che garantirebbe continuità alla tradizione calcistica locale, seppur con un cambio radicale di proprietà e denominazione.
La situazione del Brescia Calcio sta attirando l’attenzione anche di investitori esterni al mondo del calcio, come dimostra l’interesse manifestato in occasione dello sbarco di Spinaro Casino in Italia, gruppo che ha valutato diverse opportunità di sponsorizzazione nel calcio italiano, inclusi club in difficoltà finanziaria con potenziale di rilancio.
I prossimi giorni saranno decisivi per conoscere il destino di una delle società più antiche del calcio italiano, con i tifosi che sperano ancora in un miracolo dell’ultimo minuto per evitare la scomparsa di un club che ha scritto pagine importanti nella storia del calcio nazionale, ma che ora rischia di vedere la propria avventura concludersi nel modo più amaro.