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Vertenza Ataf, congelato lo sciopero. Fast resta in pressing

Prime, seppur parziali risposte e sciopero congelato.

In prefettura, al tavolo di conciliazione l’Ataf si è impegnata a garantire, a partire dal prossimo mese, alcune risposte alle istanze  avanzate dalla Fast Confsal, che a novembre aveva minacciato la mobilitazione e azioni di sciopero. All’incontro, i vertici della società hanno fornito solo parzialmente risposte circa la retribuzione degli scatti di anzianità e parametri, ad oggi riconosciuti solo giuridicamente. Rigettata la possibilità di accedere all’anticipo del TFR, per i lavoratori che ne faranno richiesta, essendo l’Ataf in fase di ristrutturazione del debito (12 mln di euro). Ma La Fast Confsal, in merito, vuol vederci chiaro, ed ha chiesto un rinvio della discussione, sia per quel che riguarda il TFR che sugli altri ed importantissimi punti in discussione: dai premi di risultato, per i quali l’ Ataf sviluppa un computo che vede incluso le assenze giustificate previste per legge come la l.104 e congedi parentali, mentre non tiene conto delle assenze giustificate per motivi sindacali; all’ informativa relativa ai criteri utilizzati per l’elaborazione della graduatoria per servizi non di linea; al piano industriale. Rispetto alla flotta bus l’azienda ha informato il sindacato di aver chiesto al Comune di Foggia, proprietario unico di Ataf, un contributo economico per sostenere la spesa dell’acquisto di alcuni bus usati. Secondo il sindacato  la carenza di mezzi (quindici bus in meno nello specifico ) non permette di coprire 50 mila km, ne consegue il taglio dei finanziamenti (circa 115 mila euro in meno) da parte della Regione per il mancato rispetto del contratto di servizio. Un danno che si traduce in disagi per i cittadini e penalizzazione per il già povero bilancio del’Ataf.  “L’azienda dovrà darci risposte concrete – sottolinea il segretario regionale della Fast Confsal, Vincenzo Cataneo –  a partire dal piano industriale, cardine della politica aziendale. I lavoratori attendono la restituzione dell’indennità, pari a 652 mila euro, decurtate dagli stipendi tra giugno e dicembre del 2016, al tavolo in prefettura l’azienda ha annunciato che nei prossimi mesi inizierà restituirne la metà, senza fornire dati su scadenza e modalità. Noi abbiamo chiesto un aggiornamento sull’intera vertenza, non molleremo di un centimetro”.

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