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Vi siete mai chiesti come mai per augurare buona fortuna sia usuale usare l’espressione “in bocca al lupo”? E vi siete mai domandati cosa c’entrino i lupi con l’origine di questa espressione?
Sono tante le teorie che cercano di dare una risposta a l’origine di questa frase. C’è chi pensa che questa espressione risalga all’epoca Romana o chi addirittura sostiene provenga dal lessico marinaresco.

C’è chi pensa che risalga all’epoca del mondo degli <strong>Antichi Romani</strong>, i quali lo utilizzavano molto spesso alludendo alla leggenda di <strong>Romolo</strong> e <strong>Remo</strong>. I due protagonisti della leggenda della nascita di Roma che sono finiti <strong>nella bocca della lupa</strong> la quale li aveva tratti in salvo dai pericoli a cui erano sottoposti.

Poi c’è chi pensa che questa frase abbia origini marinaresche che ci riportano a quando <strong>Venezia</strong> era una Repubblica Marinara e i capitani delle navi commerciali di ritorno dalle loro spedizioni registravano il bilancio dei sopravvissuti e delle risorse accumulate su una lavagna chiamata “<strong>la bocca di lupo</strong>”, da li l’espressione “in bocca al lupo” per augurare un buon viaggio.

<strong>E come è nata la risposta “crepi”?</strong> Si dice che i cacciatori usavano questo augurio quando andavano caccia di lupi per ricavare le pellicce, si avvicinavano molto ad essi quasi da trovarsi “nella bocca del lupo” ed i parenti e gli amici dei cacciatori utilizzavano l’espressione “<strong>crepi</strong>” perchè si auguravano che il lupo morisse.

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