by spaziofoggiaadmin | 19 Aprile 2016 20:51
Il termine che identifica la carne bovina essiccata che da origine al prodotto è con estrema probabilità di origine araba. Stiamo quindi parlando di un prodotto alimentare derivante appunto dalla carne di bovino, ovino e caprino – cosa che in precedenza non avevamo detto rispetto a queste due ultime varietà – tali carni vengono dopo l’essiccazione trattate con spezie e sale.
La conservazione è un sistema praticato fin da tempi molto antichi e studiato per il semplice fatto che refrigerare i prodotti in passato era impossibile se non in determinati periodi dell’anno comunque grazie alle spezie si conferiva all’alimento un sapore piacevole con il trascorrere anche del tempo.
Nei tempi passati i pastori avevano sempre con loro la musciska generalmente netuta in un sacchetto di iuta, e la mangiavano secca, arrostita oppure lessa. Nella sua storia secolare la musciska rappresenta una valida riserva alimentare ricca di proteine che è stata considerata – a ragione – come ideale per soggiorni lunghi fuori dalle case. Attualmente questa pietanza proteica risulta essere tradizionale dell’area del Gargano e viene consigliata sia per la sua genuinità, sia per la sua freschezza. La musciska fa parte di quella tradizione culinaria che però nel corso del tempo si è andata smorzando e la riscoperta dei sapori e appunto degli alimenti tipici è abbastanza recente.
Questa ha consentito di riportare in auge ricette e sapori sconosciuti alla maggioranza delle persone, le cui radici come abbiamo detto, sono molto antiche. La riscoperta di un territorio sappiamo che passa anche dalle tipicità enogastronomiche e quindi riscoprire il Gargano significa anche far riemergere i sapori legati alla storia di questa terra meravigliosa. Dobbiamo però anche dire che durante le ultime edizioni del Salone del Gusto di Torino la carne essiccata di questo prodotto è stata ampiamente apprezzata il che significa che far emergere una cultura gastronomica non significa circoscriverla ad un area territoriale ma portarla in giro per farla apprezzare e conoscere anche in altre regioni è estremamente importante e la musciska non ha fallito il suo obiettivo in tal senso.
La ricetta della tradizione vuole la carne tagliata a striscie molto sottili in modo che queste si essicchino in tempi rapidi. E tale abitudine deriva proprio dai pastori poco sopra menzionati, pastori dell’area garganica appunto. Applicarono questa metodologia sia alla carne di origine bovina sia a quella di origine ovina, in tal modo la conservazione poteva durare intere settimane. Nel Rignano Garganico e non solo la pastorizia nei tempi passati era la maggior fonte di economia e sostentamento per le popolazioni e la transumanza veniva seguita dai pastori che si allungavano anche per lunghi periodi dalle proprie case di conseguenza ma necessità di avere prodotti non reperibili nell’immediato era concreta. E trovandosi quest’area su un promontorio di 600 metri d’altitudine la transumanza era una tappa importante da fare.
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