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La Puglia dice SI alla Cannabis per uso Terapeutico, al via senza autorizzazione

cannabis uso terapeuticoIl tutto è iniziato lo scorso anno quando il Consiglio Regionale Pugliese ad unanimità ha detto SI alla coltivazione per uso terapeutico della Cannabis, ma, lo Stato, continua a lasciar soli chi ha realmente bisogno dei farmaci ricavati dalla Cannabis, farmaci come il Bedrocan, essenziali per diversi malati quali malati di cancro, di sclerosi multipla, di Sla, di sclerosi laterale amiotrofica e/o dolore cronico. Nel 2013 è nata un’ associazione che si batte proprio per questi malati, “LapianTiamo”, associazione guidata e voluta da due ragazzi affetti da sclerosi multipla,  Andrea Trisciuoglio e Lucia Spiri,  che sognano di realizzare il primo Cannabis Social Club italiano. L’ ultimo incontro dell’ associazione è avvenuto a Foggia, qui, Trisciuoglio, a nome di tutta l’ associazione ha dato un’ ultimatum alle istituzioni politiche:

entro il 31 dicembre 2014 o ci autorizzate o ci autorizziamo da soli.

Purtroppo lo Stato non ha dato nessuna risposta, è passato oltre un mese dalla data del 31 Dicembre, per questo, volontari ed attivisti dell’associazione “LapianTiamo”, sostenuti dai parenti delle persone che ogni giorno convivono con queste malattie, fanno sentire la loro voce e quindi hanno deciso di piantarla, di coltivarla e di assumerla. I farmaci che questi malati sono costretti ad assumere hanno costi elevatissimi, si può arrivare a superare anche i 12mila euro all’ anno, il tutto dipende dal dosaggio da assumere. Oltre al problema “costi” si aggiungono problemi di reperibilità dei farmaci, difficoltà delle farmacie,  iter burocratici e alcune volte gli stessi medici non firmano le prescrizioni. Per far fronte a queste problematiche vi è un’ unica soluzione, importare i farmaci  dall’ Olanda con spese sanitari altissime oppure bisogna ricorrere al mercato nero, quindi, dagli spacciatori. Per queste motivazioni, pur sapendo che la coltivazione della canapa in Italia è illegale, anche se per uso terapeutico, l’ associazione ha deciso di dare il via alla coltivazione e chiede allo Stato Italiano di prendere in considerazione quanto adottato dalla Regione Puglia al più presto.

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