Close

Il termine asparago o asparagio può designare sia l’intera pianta che i germogli della pianta Asparagus officinalis L. un’angiosperma monocotiledone. L’asparago possiede particolari proprietà diuretiche, viene apprezzato dai buongustai e ha alle spalle una storia millenaria. Questa la premessa di Wikipedia.

Secondo uno studio condotto dal Dott. Antonio Elia della Facoltà di Agraria dell’Università di Foggia, l’Italia è il terzo produttore mondiale di asparagi; al primo posto troviamo la Germania, seguita dalla Spagna. In Italia, la regione italiana più produttiva è il Veneto, ma per quanto riguarda l’asparago verde, la Puglia è al primo posto grazie alle “giuste condizioni climatiche”.

E l’asparago dei nostri boschi?
L’asparagus officinalis L. comunemente conosciuto con il nome di “asparago selvatico”, è una pianta perenne, formata da cespugli molto pungenti che si sviluppano soprattutto nei boschi del Gargano e sin dall’antichità veniva utilizzata come pianta medicinale. Il suo sapore è dolciastro e la parte commestibile è tenera e carnosa con un diametro medio di 6-7 millimetri e un colore che va dal verde chiaro al verde scuro.

In cucina come viene utilizzato l’asparago selvatico?
Le varianti sono tantissime, soprattutto adesso che siamo in “pieno periodo di raccolta”.
Tra le varianti più conosciute, c’è la classica frittata con uova e asparagi “A frttat’ chi’ sparj” o i più semplici asparagi fritti in padella. Come primo piatto, non può mancare il classico risotto con gli asparagi, senza dimenticare la variante che li vede accompagnati dai gamberetti. Una prelibatezza. Gli altri utilizzi non mancano: dagli spaghetti con gli asparagi alle lasagne con gli asparagi selvatici. Come secondo, una fiorentina con contorno di asparagi spadellati.

Da come avete potuto capire l’asparago può essere utilizzato in cucina in tantissimi modi, può essere utilizzato nei primi, in pietanze singole e veloci, basta solo un po’ di fantasia.

Buona raccolta e soprattutto buon appetito con questo buonissimo e nutriente prodotto della “nostra terra”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Scrivi il codice * Time limit is exhausted. Please reload the CAPTCHA.