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Appello dell’ Avv. Antonio Gabrieli: “Qui non è in gioco la chiusura dei musei provinciali, ma la difesa della legalità”

palazzo_provincia_foggiaALLE DOMANDE CHE SORGONO SPONTANEE, RISPONDANO I RAPPRESENTATI SINDACALI, LA CITTADINANZA E I RAPPRESENTATI POLITICI.

SI SCHIERINO TUTTI DALLA PARTE DELLA LEGALITA’!

APPELLO AL PREFETTO DI FOGGIA, AL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI FOGGIA E ALL’ASSESSORE ANTONIO TUTOLO:

“QUI NON E’ IN GIOCO LA CHIUSURA DEI MUSEI PROVINCIALI, MA LA DIFESA DELLA LEGALITA’!”

Chiedo di poter intervenire in riferimento alla protesta dei lavoratori della società Diomede che “oggi si preoccupano” della sorte dei musei provinciali di Foggia e dell’Osservatorio turistico (ancora esistente!?).

In palio non c’è la sorte dei “musei provinciali”, ma c’è la difesa della legalità!

E’ bene mettere in evidenza che i Musei provinciali, l’osservatorio e l’info point turistico per anni sono stati gestiti da personale che non ha mai espletato alcun concorso pubblico! La loro gestione ha comportato un ingente ed ingiustificato dispendio di risorse pubbliche.

La loro protesta fa sorgere un dubbio: veramente si preoccupano della sorte dei musei provinciali e dell’info point turistico? Se così fosse, perché non auspicare che i posti di lavoro in questione siano ricoperti da persone con più idonei e specifici titoli di studio e con buone competenze della lingua inglese?

La Cittadinanza deve sapere che fino ad oggi sono stati utilizzati e retribuiti operatori che, pur dovendo valorizzare il territorio a livello turistico, non conoscono nemmeno l’inglese e che hanno conseguito solo la licenza di terza media!

Possibile che il Prefetto e il Presidente della Provincia non sappiano quanto costa ai cittadini la gestione di queste strutture? Possibile che ignorino l’esistenza dello scandaloso concorso, bandito ad personam esclusivamente per assumere a tempo indeterminato personale privo dei legittimi requisiti e con modalità sconcertanti?

Quei lavoratori che oggi si “preoccupano” della sorte di questi musei provinciali, perché non si sono fatti spontaneamente da parte, lasciando il loro posto a chi invece ha lungamente studiato ed è più preparato per valorizzare il turismo e la gestione museale?

Qui non è in ballo la semplice assunzione del personale, ma la legittima e trasparente gestione di un concorso che serve ad assumere personale idoneo a valorizzare le risorse archeologiche e storico-culturali del territorio, per renderlo “produttivo” ai fini del turismo culturale locale, nazionale e internazionale!

Il mio intervento riprende la pregressa “battaglia per la legalità”, già avviata nell’interesse dei miei assistiti e della Cittadinanza, contro il vergognoso bando del CONCORSO PER 31 POSTI INDETTO DALLA PROVINCIA DI FOGGIA (pubblicato per stralcio nella G.U. n. 47 del 17.06.2014).

Oggi viene tirata in ballo la sorte dei Musei provinciali, ma perché non viene ricordato che tra le diverse, gravi e palesi illegittimità della suddetta procedura concorsuale vi erano norme che “supervalutavano” i titoli dei candidati e che arbitrariamente facevano valere assurde norme di sbarramento, tanto da far sospettare che detto bando fosse stato strutturato per favorire solo alcuni concorrenti in danno di altri?

Come si fa a professare di avere a cuore la sorte dei musei provinciali quando in maniera del tutto illogica e incoerente per un Pubblico concorso si vorrebbero favorire solo ed esclusivamente quei concorrenti che hanno già svolto servizio presso un museo provinciale, magari senza una specifica e proficua preparazione? Perché escludere chi invece ha prestato servizio in altri musei, come ad esempio il museo Capitolino, il museo Louvre di Parigi o anche presso il Museo Civico “G. Fiorelli” di Lucera? I lavoratori di altri prestigiosi Musei non hanno forse il diritto di ricevere pari dignità e tutela?

Andando anche oltre la questione del bando di concorso, per il bene del territorio non si può giustificare l’assurda pretesa di assumere a tempo indeterminato, sic et sempliciter, tutti gli attuali operatori, anziché puntare su risorse professionali più idonee e legittimate da adeguati titoli di studio e curriculum professionali. Costoro saprebbero valorizzazione al meglio il territorio, il turismo locale e anche i suoi musei, facendo divenire il Museo provinciale un motore produttivo della nostra economia territoriale, oggi purtroppo disastrata e passiva.

Come è stato sostenuto già nel mese di febbraio u.s., è strano dover leggere ora della tardiva e incoerente protesta di alcuni lavoratori della Diomede.

Lo abbiamo denunciato già nel precedente comunicato di febbraio: le domande sorgono spontanee. Oggi, però, è doveroso chiarire che restiamo ancora in attesa di una risposta!

Se ai diretti interessati potrebbe non convenire fornire la loro risposta, lo facciano i loro rappresentati sindacali. Risponda quella parte di Cittadinanza (una minoranza, per fortuna) che fa finta di voltarsi dall’altra parte! Si interroghino anche i rappresentati politici sulle seguenti legittime domande:

Perché quei lavoratori protestano solo oggi? Perché quel concorso pubblico non dovrebbe essere aperto a tutta la Cittadinanza? Non sono stati forse proprio i lavoratori della “Diomede” ad esultare per l’indizione di quel “pubblico” concorso? Lo sanno tali lavoratori che il servizio di gestione dei musei provinciali e dell’Osservatorio Turistico è in forti perdite e costa alle casse pubbliche migliaia e migliaia di euro all’anno? Lo sanno che la conoscenza della lingua inglese è fondamentale per l’info point turistico? Lo sanno che ci sono tanti Cittadini anche del territorio della Provincia di Foggia (e non solo!) che hanno a lungo studiato presso le Università locali per le stesse finalità lavorative e che invece sono costretti ad emigrare? Lo sanno che anche tra i 31 lavoratori della Diomede ci sono alcune persone che hanno diritti tutelati dall’ordinamento che i loro stessi colleghi non vorrebbero far valere?

Ora i lavoratori della Diomede hanno chiesto un incontro al Presidente Miglio e al Prefetto di Foggia, ebbene, su rinnovato incarico ricevuto dai miei assistiti anche lo scrivente chiederà pari incontro alle suddette Istituzioni, confidando che la rinnovata Giunta Provinciale decida di mettersi in netta contrapposizione alla precedente commissariata Amministrazione, revocando il predetto “bando dello scandalo”, al fine di far trionfare la legalità anche nella terra di Capitanata.

Lo scrivente pone fiducia nella nuova Giunta provinciale, attesa la condivisione dei valori di legalità e di Giustizia manifestati anche dall’Assessore Tutolo, già sindaco di Lucera. L’esimio Sindaco, con profondo senso di liceità, di vicinanza verso i suoi Cittadini e di amore per il Territorio, si è schierato contro il “concorso dello scandalo”, unendosi alla richiesta di revoca proveniente da ampia base e condividendo le denunce delle illegittimità mosse contro una simile faziosa procedura concorsuale.

Si è ovviamente consapevoli che i lavoratori della Diomede non sono tutti uguali da un punto di vista giuridico, e che solo alcuni di questi meriterebbero di ricevere una tutela dei propri diritti, ma in ogni caso, si devono sempre rispettare le leggi.

A tal proposito, dispiace constatare come i lavoratori più deboli vengano manipolati, con il sacrificio dei loro diritti, per favorire chi invece non dovrebbe pretendere alcuna stabilizzazione.

All’Amministrazione Provinciale e al Prefetto, dunque, si chiede formalmente un incontro e si reitera l’invito a revocare il bando di concorso di cui sopra. Si chiede, altresì, di rimanere negli stretti e ben delineati confini della legalità, anche per evitare l’assunzione di gravi responsabilità e… la restituzione dei soldi versati da circa 300 concorrenti, i quali in buona fede hanno presentato domanda per il bando dello scandalo.

Cordialità,

Avv. Antonio Gabrieli

cell. 349.09.44.907

Fax: 0881.20.41.27

e-mail: antoniogabrieli78@gmail.com

Comunicato stampa pubblicato integralmente

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