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Alberona e Monti Dauni al centro della green economy di Capitanata

Se n’è discusso domenica 27 novembre con il Club per l’Unesco di Alberona. La filiera verde della dieta mediterranea, dell’artigianato 2.0 e dell’energia non invasiva.

L’Appennino Dauno come macro laboratorio per un nuovo modello di sviluppo sostenibile

ALBERONA (Fg) – Agricoltura, promozione del valore aggiunto rappresentato dal patrimonio di biodiversità, turismo: la via del rilancio e dello sviluppo, sui Monti Dauni, non può che passare dalla green economy, l’economia verde, pulita, sostenibile. E’ di questo che si è discusso domenica 27 novembre 2016, nell’Auditorium Comunale di Alberona, grazie al convegno organizzato dal Club per l’UNESCO di Alberona con la collaborazione della locale amministrazione comunale. Il tema dell’incontro, “Resilienza e sostenibilità ambientale, quali opportunità per il nostro territorio?”, è stato introdotto dai saluti di Raffaele Petti e di Orfina Scrocco, rispettivamente Cerimoniere e Presidente del Club per l’UNESCO di Alberona. Relatori e pubblico partecipante sono stati ringraziati dal sindaco di Alberona, Leonardo De Matthaeis: “Il nostro è il paese dell’acqua, dell’aria buona e della poesia”, ha dichiarato il primo cittadino. Il patrimonio ambientale, storico e culturale di Alberona è riconosciuto anche a livello nazionale e internazionale dai marchi di qualità turistica assegnatici con la Bandiera Arancione, il vessillo de I Borghi più belli d’Italia e quello de Les plus beaux Villages de la Terre”, ha aggiunto. A condurre i lavori, Michele De Santis, energy manager, che ha coordinato gli interventi di Gian Maria Gasperi, direttore scientifico della Scuola per Esperti di Certificazione Ambientale; e Leonardo Cera, produttore di cosmetici naturali. In un mondo sempre più segnato dall’emergenza inquinamento, l’entroterra italiano, e quello dei Monti Dauni in particolare, possono e devono utilizzare la loro ricchezza ambientale come valore aggiunto per realizzare concretamente un nuovo modello di sviluppo, a partire dall’alimentazione, dall’artigianato 2.0, dal turismo attento al tesoro della biodiversità naturale e culturale. La green economy è l’unica strada per prevenire le tragedie causate dai disastri ambientali e creare nuova occupazione. In Europa, l’economia verde ha già realizzato 4 milioni di nuovi posti di lavoro. Nei paesi dell’Appennino Dauno esiste un vero proprio giacimento di risorse ancora sottoutilizzate, basti pensare a Lucera e ai borghi d’eccellenza dei Monti Dauni, un’area di 30 comuni che, negli ultimi 15 anni, hanno ottenuto importanti certificazioni di qualità. In quest’area, dunque, è possibile realizzare un macro laboratorio, una filiera verde completa, dalle energie da fonti rinnovabili (non solo eolico) al turismo ambientale; dall’artigianato rurale che utilizza materiali locali e naturali al progetto ‘Chilometri zero’ per promuovere il 100 per cento della qualità agroalimentare ed enogastronomica. Lo sviluppo controllato del fotovoltaico non invasivo, la generazione di energia dalle biomasse e il ciclo di filiera del recupero dei rifiuti sono un campo vastissimo, e a portata di mano, di opportunità molto concrete per l’occupazione. Solo producendo qualità, in ogni settore dell’economia e nell’approccio culturale e di sistema all’organizzazione delle nostre comunità, è possibile affrancarsi dalla concorrenza al ribasso e dall’omologazione della globalizzazione.

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